Nuovo Campus Posada

Città:Posada

anno: 2017/2018

Concorso di progettazione “iscol@”

Team progetto:

essequadro | p ingegneria architettura,  studio C+C04 Architetti, Ing. Napoleone, Ing. Michele Pigliaru, Ing. PHD.  Costantino Carlo Mastino

Il progetto per il nuovo campus ha come obiettivo non solo la creazione di un luogo della cultura e dell’apprendimento ma anche l’ambizione di divenire luogo della convivialità e della comunicazione, luogo di riferimento del centro polis. L’inserimento di un simbolo ma anche la combinazione di una piazza con uno spazio verde e dei servizi diretti al cittadino come il centro civico, lo spazio polifunzionale, il bar, tutti fortemente connessi tra loro, non potranno che stimolare e rafforzare il potenziale conviviale della nuova struttura. La piazza si presenterà alla cittadinanza come uno spazio nuovo anche nel suo genere in quanto coperta e protetta dalle intemperie e dal forte irraggiamento durante il lungo periodo caldo. Essa si pone come punto di arrivo e di raccolta dell’asse tracciato lungo le due vie che collegano la polis con il centro storico e elemento di potenziamento urbano del- la via Mereu per la spinta all’uso alternativo di collega- mento (modalità lenta) con la bicicletta o a piedi. Uno spazio civico attrezzato e sicuro in cui far convergere la cittadinanza e abbracciare tutte le attività legate agli eventi culturali; un luogo che possa vantare nuovo sim- bolo per la città di forte dialogo con la tradizione e la sua cultura locale.
L’elemento di forte impatto fisico sulla scala urbana di Posada è sicuramente la palestra. La sua massa volumetrica ne avrebbe determinato un “fuori scala” notevole. Il progetto prevede non solo di alleggerirla attraverso la sua sospensione rispetto al livello terreno (sulla via P. Mereu) ma anche quella di diminuire la sua massa attraverso delle “pieghe” realizzate negli spigoli dell’edificio. Si è modellato così un volume ingentilendolo e riducendogli il suo aspetto stereometrico. Una piega fatta sotto le gradinate degli spettatori ha determinato alcuni vantaggi nella parte sottostante (la piazza) permettendo alla luce e al sole di penetrare più in profondità quando la stagione invernale la percorre ma anche di connetterla visiva- mente e fisicamente alla pertinenza del giardino degli olivastri. Altre pieghe negli spigoli ne alleggeriscono il suo aspetto di volume.

ll simbolo che tutti riconoscono nella torre di Posada è il castello della Fava nonché simbolo della memoria storica, civica e permanenza della tradizione. La nuova tor- re permeabile è un simbolo di cultura, la nuova cultura contemporanea. Leggera, permeabile, verde simboleggia non più una roccaforte di difesa ma un nuovo segno di comunicazione e iterazione. Costituita da travi e pilastri in lamellare sorregge i collegamenti verticali e gli spazi verdi rimanendo permeabile alla vista, quasi evanescente. Non è un solido chiuso ma aperto e determina la sua propensione alla continuità e alla progressione, così come la scuola che da un nucleo forte di insegnamento e di giuste regole didattiche si apre ad altre attività generando nuove conoscenze. La “ricomposizione” della collina ha dato l’opportunità di generare uno spazio fertile per la concettualizzazione di un nuovo paesaggio collinare ormai perso. Infatti l’inserimento sistematico e oramai consolidato del tetto giardino non solo riconfigura il verde perduto ma ne diventa elemento attivo e non con nato in uno spazio inaccessibile. Questa riconquista permette non solo di rinverdire una zona altrimenti persa ma di affacciarsi su un panorama unico e di essere un luogo da vedere, anche da lontano. I tanti luoghi che si affacciano sulla Posada città godranno di una nuova vista e un ritrovato pro lo verde e paesaggisticamente conturbante.